sabato 21 aprile 2012

IL CASTELLO DI MIRAMARE A TRIESTE

La strada carrozzabile per Miramare intorno al 1870. (Coll. L. Susa) L'Arciduca Massimiliano d'Austria veleggiava nel nostro golfo sul bragozzo da guerra «Madonna della Salute» in un tardo pomeriggio autunnale, quando un'improvvisa ed impetuosa bora lo costrinse a cercar riparo nell'insenatura di Grignano ed a chieder ricovero per la notte, nella casa del pescatore Daneu. Il mattino dopo, calmatosi il vento, l'arciduca poté ammirare l'incantevole bellezza dello sperone roccioso, tra l'azzurro del mare appena increspato e quello del cielo. Fu pronta e decisa la sua risoluzione: comperare quel terreno e costruirvi un castello, tutto in pietra d'Istria: il castello di Miramar: «nido d'amore costruito invano», come canterà più tardi Giosuè Carducci. Si era nel 1855. Acquistato, adunque, il terreno, fu costruito il castello, con una spesa di circa settecentomila fiorini. L'arciduca, però, già dall'anno precedente risiedeva a Trieste nella sua qualità di comandante supremo dell'I. R. Marina, ed anche nel periodo in cui fu vicerè del Lombardo-Veneto, vi veniva spesso, avendo conservato pure la carica di contrammiraglio della flotta. Dalla vigilia del Natale del 1860, con la consorte Carlotta del Belgio, passò ad abitare nel castello. Durante la sua permanenza nella nostra città, per la sua affabilità e generosità, egli fu benvoluto dalla popolazione. Leggi l'articolo nella versione integrale

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