lunedì 30 gennaio 2012

Arte - Arte in Italia - Storia dell'Arte

Arte Ricerca nasce nel 2005 con la finalità di promuovere e valorizzare il patrimonio artistico e culturale italiano. Il portale, no-profit, divulga tematiche inerenti la pittura, la scultura, la grafica, l’incisione, la ceramica, il vetro artistico, la fotografia, ecc..; propone biografie di artisti, testi d'arte, pubblicazioni, edizioni audiovisive e multimediali. Pubblica studi e ricerche sulle opere e sugli artisti italiani e stranieri di tutti i periodi storici. Accoglie il materiale di quanti vogliano offrire il proprio contributo alle tematiche trattate. Arte Ricerca, inoltre, favorisce i rapporti di collaborazione con tutti gli Enti che perseguono obiettivi culturali, quali Musei, Fondazioni ed Associazioni. CONSULTA ARTE RICERCA ONLINE

Mostre

Mostre d'Arte in Italia 2012 | Eventi Culturali | Eventi d'Arte | Mostre in corso | Eventi d'arte in corso | Esposizioni Artistiche | Future Mostre | Festival artistici | Mostre d'Arte suddivise per Regioni Leggi l'intera rubrica su Arte Ricerca

Novecento - Un nuovo panorama socio-culturale

Il '900 si apre in uno scenario socio-culturale che vede un progressivo dissolversi dei valori di rappresentazione utilizzati per molti secoli, causato anche dal vorticoso e sorprendente sviluppo della scienza, della tecnologia e della società industriale, già colto e preannunciato dai pittori impressionisti. Un mondo tramonta, con i suoi riti e tradizioni, travolto da uno nuovo. Il progresso, caratterizzato da cambiamenti senza tregua, richiede nuove forme di espressione in grado di comunicare il disagio interiore provocato dal contrasto tra gli ideali umani e la reale condizione sociale dell'uomo. Leggi tutto su Arte Ricerca

Il banchetto in onore di Henrie Rousseau

Nel tardo dicembre 1908, Picasso organizza una festa in onore del pittore Henri Julien Félix Rousseau (1844 – 1910), soprannominato il Doganiere Rousseau. Nato il 21 maggio 1844 a Laval, Rousseau, dopo la morte del padre avvenuta nel 1868, si era trasferito a Parigi in rue Roussellet 25. Pittore partecipe dei fermenti innovativi della sua epoca, relativamente poco apprezzato e compreso dalla critica, esponeva con scarso successo commerciale, tanto da essere perennemente oppresso da difficoltà economiche e debiti. Nell'ambiente artistico, sebbene egli fosse già anziano rispetto alla maggior parte dei pittori attivi in quel tempo, ben presto ottenne la simpatia di Pablo Picasso, il quale riconosceva nella figurazione primitiva ed esotica delle sue opere una ricerca di spiritualità ed un ritorno alle origini. Il banchetto organizzato in suo onore da Picasso, Apollinaire e combriccola, nascondeva in realtà finalità ludiche e di bonaria burla. Il soprannome Doganiere, ad esempio, sembra gli sia stato dato proprio da Apollinaire (il quale era solito burlarsi della realtà), e si era inventato completamente la storia facendo di Rousseau un impiegato delle dogane, mentre era stato un impiegato del fisco.
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Picasso - Pablo Picasso, le origini, la formazione artistica

Pablo, Ruiz y Picasso, nasce a Málaga il 25 ottobre 1881. Il padre, don José Ruiz Blasco (1838-1913), è insegnante di disegno presso la locale scuola di Belle Arti e Mestieri, la madre, Maria Picasso y Lopez (1855-1939), ha origini genovesi. La famiglia al tempo risiedeva a Malaga, in Spagna, dove Pablo trascorrerà i primi dieci anni della sua vita.
La formazione artistica Quello di Picasso con l'arte è un rapporto che, con approcci diversi e con un coinvolgimento sempre maggiore, inizia nella casa paterna sin dal primo respiro e sarà destinato a perdurare in costante trasformazione fino alla fine dei suoi giorni. E' proprio all'interno delle mura domestiche che Pablo riceve le basi formali di disegno e pittura, studia con attenzione ogni tecnica, segue da vicino il lavoro del padre José Ruiz Blasco, conservatore del locale Museo, professore di disegno alla scuola provinciale di arti e mestieri, e pittore nel tempo libero. Il padre si era specializzato nella decorazione di sale da pranzo, dipingendovi motivi floreali ed uccelli che ritraeva nei minimi particolari. Pablo si dedica al disegno da gessi anatomici, esegue scene caricaturali, passando poi al modello dal vivo; predilige come soggetti figure di vecchi, nature morte e paesaggi. Ben presto il suo talento farà che si che il padre gli affidi la realizzazione dei particolari dei suoi dipinti. (Leggi tutto su Arte Ricerca)

Parigi - I Giochi della seconda Olimpiade e l'Esposizione Universale del 1900

L'Esposizione Universale di Parigi del 1900, anno che dava l'avvio ad un nuovo secolo, era stata annunciata con grande anticipo e senza risparmio di mezzi. Quello stesso anno, nello stesso periodo, Parigi ospitò anche i Giochi della II Olimpiade, che si svolsero dal 14 maggio al 28 ottobre. La selezione della città che avrebbe ospitato la seconda edizione delle Olimpiadi (la prima si tenne ad Atene nel 1896), avvenne nell'anfiteatro dell'Università della Sorbona, dal 16 al 23 giugno 1894 e fu organizzato da Pierre de Coubertin. Vi parteciparono circa 2.000 persone con 78 delegati di tredici nazioni ed annoverò la presenza di ospiti illustri quali il re del Belgio Leopoldo II, il principe di Galles Edoardo ed il principe Costantino di Grecia. Il barone de Coubertin riteneva che lo svolgersi delle Olimpiadi, durante l'Esposizione Universale, avrebbe potuto creare interesse per questa ripristinata tradizione sportiva, e contribuire inoltre ad introdurre in Francia il concetto di sport come modello educativo. Allo scopo di ottenere un grande impatto coreografico, Coubertin presentò alcuni progetti per una ricostruzione dell'antico sito di Olimpia che includeva templi, statue e palestre. (Leggi tutto su Arte Ricerca)

René Lalique - I gioielli - Franco Borga

Gioiello-Pavone, 1898, oro, smalti, opali e diamanti, h. 9,2 cm, lungh. 19 cm. Museo Calouste Gulbenkian Lisbona. René Lalique nasce nel 1860 a Ay, in Champagne, da ragazzo frequenta come apprendista il gioielliere Louis Aucoc che gli insegna le tecniche orafe, e frequenta i corsi di disegno e di modellato alla Scuola d'Arti Decorative di Parigi, che lascerà nel 1878, trasferndosi per due anni in Inghilterra dove farà esperienza. Al suo ritorno a Parigi incomincia a lavorare assumendo incarichi di progettazione e disegno per nuovi modelli di gioielli, sia per articoli usuali sia per articoli di lusso per rinomate case come: Jacta, Cartier, Acno, Renu e Gariod, finché diviene nel 1886 fabbricante lui stesso, quando acquista la piccola ditta di Jules Destape, che molto rapidamente trasferisce per già ingrandirsi al numero 20 di rue Thérèse a Parigi, disegnandone lui stesso i mobili e l'arredo. Produce inizialmente lavori di spirito simbolista praticando il procedimento della fusione a cera persa. (Leggi tutto su Arte Ricerca)

La Bambola nel corso dei secoli - Franco Borga

Non è possibile stabilire quando, nella storia dell'uomo, la bambola abbia incominciato ad essere oggetto di trastullo per i bambini. Ne è stato trovato, infatti, un esemplare con testa lignea e corpo di stoffa, anche in una tomba dell'antico Egitto, presso il sarcofago di una fanciulla.
Tale reperto aveva fatto pensare, in un primo tempo, ad un idolo adorato dalla giovinetta nella sua vita terrena o ad un talismano da lei posseduto. Attenti studi, però, hanno potuto stabilire in seguito che mentre gl'idoli e i talismani appartenuti al defunto venivano inseriti tra le bende dell'imbalsamazione, perché continuassero a proteggerne il corpo, tutti gli oggetti che erano stati a lui cari (compresi gli utensili di lavoro, se si trattava di un adulto) venivano collocati nella stanza funeraria, presso il sarcofago, affinché lo spirito del trapassato potesse continuare a servirsene anche nell'oltretomba fino alla sua rincarnazione. Pure in Grecia, in alcune tombe risalenti al V secolo a. C., sono stati rinvenuti pupazzetti in terracotta, qualcuno dei quali rozzamente articolato. Nella Roma precristiana la bambola, trastullo della fanciullezza, assumeva un ruolo importante per le ragazze che si sposavano: alla vigilia delle nozze, con un particolare rito, essa veniva dedicata ad una dea, a propiziarsela, dato che il matrimonio, nel segnare la cessazione del tempo dei balocchi, conferiva precipui compiti di responsabilità. Dalle antiche tombe romane gli scavi hanno riportato alla luce bambole di legno, di osso e di avorio. (Leggi tutto l'articolo su Arte Ricerca)

Murano: Animali in Vetro - Zoo - Bestiario (Franco Deboni)

Plastiche vetrarie di soggetto animalista nelle produzioni artistiche muranesi del XX° secolo
Il titolo di quest’opera, “Zoo di Murano”, vuole rappresentare, in maniera quasi scherzosa, il contenuto della collezione, che pur nella sua omogeneità, si è voluta concedere qualche sconfinamento nel mondo della flora, quasi una logica appendice o corollario a questi soggetti, ispirati comunque dalla natura che ci circonda. Alcune note introduttive sulla storia dell’arte vetraria in relazione alle opere di soggetto animale, ci daranno modo di inquadrare al meglio l’importanza che queste piccole, graziose sculture hanno rappresentato da sempre, nelle produzioni di ogni paese noto per l’eccellenza delle sue creazioni vetrarie. (Leggi tutto l'articolo su Arte Ricerca)

lunedì 16 gennaio 2012

I Vetri di Carlo Scarpa - Franco Deboni

Il primo approccio di Carlo Scarpa con l'arte vetraria, avviene in anni giovanili, mentre ancora frequenta l'Accademia di Belle Arti di Venezia. È infatti nel 1927, all'età di 21 anni, che egli inizia la sua collaborazione presso le fornaci della ditta Maestri Vetrai Muranesi Cappellin & C. Questa vetreria, sorta nel 1925 dalla scissione della Cappellin-Venini & C. era condotta con particolare sensibilità dall'ex antiquario veneziano Giacomo Cappellin. Sotto la guida di quest'ultimo, Carlo Scarpa trova terreno fertile per poter sperimentare nuove orme e colori, ottenendo risultati estremamente raffinati per gli abbinamenti cromatici e la perfetta esecuzione. Già alla Mostra Internazionale di Arti Decorative di Monza del 1927 vengono presentati una serie di vasi in vetro lattimo con inclusioni metalliche, ed altri in vetro lievemente colorato, di estrema leggerezza e semplicità. Carlo Scarpa non si limita a disegnare nuove forme per la produzione, ma collabora anche per la costruzione di alcuni edifici industriali, segue i lavori di ristrutturazione di Palazzo Da Mula a Murano, divenuto sede della Cappellin e si distingue particolarmente per l'allestimento di alcuni stand per grandi mostre, tra cui va ricordato quello eseguito in occasione della Esposizione di Parigi del 1930. "Leggi l'articolo completo su Arte Ricerca"

venerdì 6 gennaio 2012

Arte a Trieste tra Otto e Novecento - Paolo Marini

Alla metà esatta del XIX secolo Giovanni Andrea Berlam fissa l'esordio dello storicismo eclettico in Trieste, elargendole il primo prospetto rinascimentale sul Canal Grande nel colorismo veneto del Palazzo Gopcevic. Radioso e conciliante, inaccessibile alla banalizzazione, sarà lo stimolo esemplare per gli architetti delle generazioni successive, almeno fino a quella del nipote Arduino, che un'ottantina d'anni più tardi salderà a questo fabbricato il fervore policromo del suo 'Grattacielo' sancendo un'ideale continuità di visione trascendente l'evolversi dei modi e delle mode.... Continua su (Arte Ricerca)

Due modi di struttura disegnata dell’immagine: Fontana e Viani - Enrico Crispolti

Rivolto esattamente soltanto a un confronto fra, da una parte, i modi di strutturare basicamente l’immagine attraverso un circuito o una trama disegnativi con tutta evidenza pur in soluzioni diverse nel tempo praticati da Lucio Fontana e, da un’altra, i modi di strutturare basicamente l’immagine attraverso il disegno di profili esterni e interni praticati costantemente da Alberto Viani. Quest’ultimo in termini cronologici neanche proprio di un’ulteriore generazione, rispetto a quella di Lucio: di sette anni infatti la differenza, quanti ne corrono fra il 1899 del primo e il 1906 del secondo; ma certamente d’altra generazione sul piano dell’attività artistica: d’approdo più precoce Fontana nei primi anni Venti, muovendosi idealmente fra Archipenko, Maillol e Wildt (prima di incontrare Zadkine e Martini), rispetto a Viani che esordisce nei primi Trenta, primitivisticamente martiniano (assai prima di dialogare originalmente con archetipi plastici cicladici e arpiani).... Continua su (Arte Ricerca)

giovedì 5 gennaio 2012

La ricerca sulle tecniche e metodologia di Amalric Walter e successivi sviluppi - Max Stewart

Nell'agosto 2006, per la prima volta al mondo, nel Regno Unito - alla Broadfield House Glass Museum - si è tenuta una mostra personale delle pâte de verre dell'artista francese Amalric Walter (1870-1959). Una delle particolarità di questa mostra, è stata che essa comprendeva quasi nella sua interezza una collezione privata di 161 esemplari in vetro di Walter. Questa collezione unica, donata al museo, dove è ora esposta, è stata il punto di partenza di due ricerche sulle metodologie e tecniche utilizzate da Walter, che hanno condotto ad una maggiore comprensione dell'uomo e del suo lavoro.... Leggi tutto su (Arte Ricerca)

The Amalric Walter Research Project and subsequent development - Max Stewart

In August 2006 Broadfield House Glass Museum in the UK held the first solo exhibition of the French pâte de verre artist Amalric Walter (1870-1959) anywhere in the world. Part of the extraordinary nature of the exhibition was that it comprised almost in its entirety a single private collection of 161 pieces of Walter’s glasswork, which had been donated for the purpose... Read all about (Arte Ricerca)

mercoledì 4 gennaio 2012

Alberto Burri (Città di Castello 1915 - Nizza 1995) - Dolores Del Giudice

Alberto Burri è uno dei maggiori protagonisti della scena artistica del dopoguerra in Italia, che ha saputo distinguersi portando avanti una ricerca estremamente singolare e rivoluzionaria improntata sullo studio dell’intrinseca bellezza della materia. Nasce nel 1915 a Città di Castello. Nel 1940 si laurea in medicina. Nel 1943 è ufficiale medico in Tunisia dove viene fatto prigioniero dagli inglesi; l’anno dopo è trasferito nel campo di prigionia di Hereford. Determinanti per il suo avvenire sono i diciotto mesi di permanenza forzata in Texas, è qui infatti che dipinge il suo primo quadro Texas del 1915. L’anno dopo è in Italia, si trasferisce a Roma e decide di dedicarsi completamente alla pittura. Esordisce nel 1947 alla galleria la Margherita di Roma con una personale, dopodiché si conclude la breve parentesi figurativa dell’artista. Dal 1948 ha inizio il suo lungo cammino in chiave astratta. Il quadro che ci introduce verso la sua nuova ricerca è Nero 1, 1948, che anticipa e al contempo racchiude le soluzioni estetiche dell’artista... continua su (Arte Ricerca)

Giacomo Balla (Torino 1871 - Roma 1958) - Dolores Del Giudice

Giacomo Balla nasce a Torino nel 1871. Una volta terminati gli studi superiori si iscrive all’Accademia Albertina dove incontra Pelizza da Volpedo; inizia inoltre a lavorare con il pittore e fotografo Oreste Bertieri, con il quale condivide l’interesse per la fotografia trasmessogli dal padre. Nel 1985 si stabilisce a Roma per rimanerci tutta la vita. Fondamentale risulta il soggiorno a Parigi nel 1900-1901, dove conosce le ricerche postimpressioniste sulla luce di Seurat e Signac, ma il Pointillisme francese che egli adotterà una volta rientrato a Roma, sarà caratterizzato da un minore rigore scientifico e da un crescente impegno sociale che condivide con altri esponenti del Divisionismo italiano. Nel 1903 incontra Boccioni, Severini e Sironi, appena giunti nella capitale, che divenuti suoi allievi indirizzerà a questa nuova tecnica pittorica... continua su (Arte Ricerca)

Un mito di nome Cartier - Alessandra Doratti

Quattro generazioni si sono succedute alla guida dell'atelier di rue de la Paix: dietro le loro vicende, c'è la saga di una grande famiglia venuta su dal niente e che ha conquistato il mondo. Parigi nel 1847 era percorsa da brividi rivoluzionari, e l'Europa era in subbuglio. A 28 anni, Louis-Francois Cartier, figlio di Pierre, un abile cesellatore di calci da fucile, rilevava da maitre Picard la bottega di Montorgueil, dove era entrato appena diciottenne per imparare i segreti della gioielleria. Munito di un buon bagaglio di conoscenze tecniche e di una gran voglia di farsi largo nella vita, Francois aveva un obbiettivo solo: uguagliare i vari Fossin e Bapst, i migliori della sua professione. La politica non lo interessava granché e il futuro non gli faceva paura. «Dopo le rivoluzioni - amava ripetere suo padre - la gente desidera ancora di più il lusso e le feste». Continua su (Arte Ricerca)

lunedì 2 gennaio 2012

I Futuristi con Marinetti a Berlino, luogo d'incontro delle avanguardie europee - Marina Bressan

Berlino con la sua vivacità conquistò i futuristi. Della moderna metropoli i futuristi, orgogliosi della loro italianità, sfruttarono, quasi fosse materiale da lavoro, tutte le componenti dinamiche che confluivano nell'affollatissima Potsdamer Platz dominata dal «meccanizzato Polizei distributore di direzioni e lasciacorrere semaforico» ribadendo di essere «paroliberi cioè staccati da qualsiasi tradizione nostrana e straniera», pronti quindi a cogliere i suggerimenti della capitale per trasferirli in modo originale in pitture sculture musiche e a regalarle ciò che non aveva «Per esempio un fulgido caldo e quasi carnoso indaco di mare napoletano da utilizzare in un poetico dinamismo». Accanto e dietro a Walden, ci sarebbe stato comunque sempre lui, Marinetti, con tutti i futuristi, a lanciare in Germania e in particolare a Berlino «la sfida alle stelle!» Leggi tutto su "Arte Ricerca"

SOS VENEZIA - La vulnerabilità del campanile di Torcello e delle altre torri campanarie di Venezia

La risonanza avuta sulla stampa dalle problematiche relative al campanile di Torcello ha riportato d'attualità il dibattito sulla conservazione e la sicurezza dei beni architettonici. A Venezia sotto l'effetto dei propri pesi palazzi e chiese hanno subito, nel corso di alcuni secoli, cedimenti assoluti dell'ordine di alcune decine di centimetri (40-50 cm). Questo problema si riscontra in modo più importante nei campanili; infatti i forti carichi concentrati trasmessi dalle masse murarie delle torri campanarie hanno causato frequentemente nel terreno sotto di loro e nel loro immediato intorno, nonostante la presenza di speciali accorgimenti costruttivi adottati per la realizzazione delle loro fondazioni, sia fenomeni localizzati di rottura sia ampie zone di accentuati cedimenti differenziali, spesso attivati durante la loro costruzione.... continua su (Arte Ricerca)

Il Vetro nel corso dei secoli - Franco Borga

Nell'arte del vetro i periodi comprendenti l'Art Nouveau e l'Art Déco rappresentano il momento più appassionante per chi ama i vetri. Tra il 1880 e il 1930, tutta una generazione di artisti ed artigiani, rinnovando tecnica e creazione; raggiungendo il culmine della bellezza nella realizzazione delle loro opere, hanno dato al vetro d'arte un'impronta e un'importanza che prima non aveva. Ma è impossibile parlare del vetro senza ricordare lo sviluppo e l'espansione che Venezia diede a quest'arte, e, più indietro ancora nel tempo, citare il Medio Oriente, dove il vetro ha le sue origini, l'Egitto, dove si migliorarono gli effetti della lavorazione e la Roma imperiale che ne trasformò radicalmente la tecnica. Si dice che la lavorazione del vetro sia nata in Mesopotamia, dove il vetro è stato impiegato nella fabbricazione di diversi tipi di oggetti fra il 3000 e il 2000 a. C. ...continua su (Arte Ricerca)

POMPEI - Giovanni Attinà

Da Baia, 9° giorno prima delle Calende di settembre, del 79 d.c., ora 7ima, (24 agosto, circa le 13 odierne: “…..., una nube si innalzava ( non appariva bene da quale monte avesse origine, si seppe poi dal Vesuvio), il cui aspetto e la cui forma nessun albero avrebbe meglio espressi di un pino. Giacchè, protesasi verso l’alto con un altissimo tronco, si allargava a guisa di rami perché ritengo, sollevata dapprima da una corrente d’aria, e poi abbandonata a se stessa per il cessare di quella o cedendo al proprio peso, si allargava pigramente. Talora bianca, talora sporca e chiazzata a causa del terriccio e della cenere trasportata. Il Fenomeno…..”... continua su (Arte Ricerca)

La kettuba e il rituale delle nozze ebraiche

Da secoli il rituale delle nozze ebraiche ha tutelato la sposa con un contratto, la kettuba: decorata già nel Medioevo, è divenuta un oggetto di collezione e di mercato. Sempre più richiesta e introvabile. Antiquari e collezionisti ne vanno pazzi. In ebraico si chiama "kettuba", letteralmente, "ciò che è scritto". Non si tratta questa volta di un prezioso e raffinato oggetto di argenteria di cui è ormai pieno il mercato, né tanto meno di una lampada shabbatica o di un piatto pasquale finemente decorato a mano. È semplicemente un manoscritto, a prima vista senza particolari significati. Un detto rabbinico afferma: "La differenza fra una moglie e una concubina è una sola, la prima ha la kettuba, la seconda no". È chiaro quindi che si allude alla vita familiare, a mogli e non a concubine. Ci si riferisce precisamente a un contratto matrimoniale inteso a proteggere finanziariamente la moglie, in caso di abbandono del tetto coniugale o divorzio da parte del consorte. Potrebbe sembrare una nuova iniziativa del governo israeliano per incentivare il matrimonio tra ebrei, ma in realtà non è così.... continua su (ARTE RICERCA)

Cornelius, Overbeck e la controrivoluzione dei "nazareni" Alessandra Doratti

Nel 1809 a Vienna sotto il nome di Lukasbund si riunì un gruppo di giovani artisti il cui intento era di rinnovare l'arte, che, a stare ai loro convincimenti, era del tutto decaduta in Germania e si era estraniata dalla nazione. Premessa necessaria era una riflessione sull'essenza dell'arte che essi credettero di poter affermare ponendosi il problema di quale fosse la sua originaria destinazione. In maniera quanto mai tipica nel pensiero romantico, l'esame della storia prese così il posto della speculazione filosofica o estetica. Come per Frederich Schlegel, fu ferma convinzione dei Lukasbrüder che religione e nazione fossero gli originari pilastri di sostegno dell'arte e che questa non poteva essere separata da essi senza venir perduta. Per i Lukasbrüder la destinazione originaria e perciò connaturata dell'essenza stessa dell'arte venne ravvisata nel compito di servire alla vita religiosa e alla vita civile. Una delle aspirazioni centrali dei nazareni (tale fu il nome che prese a Roma il movimento artistico viennese) fu quella di adoperarsi per ricondurre l'arte al suo antico condizionamento... continua su (Arte Ricerca)

UMBERTO BOCCIONI La città sale 1910-1911 - Mirko Moizi

Seminascosti da un groviglio di corpi umani e animali, si intravedono nella parte superiore del dipinto i ponteggi adibiti alla costruzione di un edificio, ai quali fa da sfondo, relegata nell'angolo di destra, la ciminiera di una fabbrica e, a sinistra, una linea tranviaria, espressioni materiali del progresso contemporaneo. Evoluzione di un tema caro all'artista, La città sale rappresenta il passaggio di Boccioni dall'esperienza divisionista, ancora ben visibile nel linguaggio sciolto e nelle pennellate a vista, a quella futurista, legata a concetti moderni come tecnologia e dinamismo... continua su (ARTE RICERCA)