venerdì 3 febbraio 2012
I Mobili di Emile Gallé - l'Ebanisteria - Franco Borga
A seguito degli sviluppi del suo lavoro, Emile Gallé, nel 1885 fa costruire nuovi ateliers in quella che è la vasta residenza familiare "La Garenne", ed ha avvio all'ebanisteria. In questa disciplina, in nome del maestro, si inserisce fra le grandi firme di fine secolo, quelle di Hector Guimard (1867-1942) e degli amici e concittadini Louis Majorelle (1859-1926) e Eugène Vallin (1856-1922).
Ignorando le copie dei vari "Luigi" che abbondavano sul mercato in quegli anni, Gallé riporta in auge la dimenticata marqueterie e ne fa il punto massimo della sua espressione estetica. Affascinato dai contrasti del legno, oltre ai nostrani pero, rovere, faggio, noce, robinia e frassino, utilizza più di seicento essenze rare; gli occhi dei placcaggi, le associazioni dei legni esotici dell'India e d'America, danno all'opera in ebanisteria un ruolo di preziosità.
Tratta i legni come se fossero colori: superfici piane, porte e plateaus assumono l'aspetto di un quadro in cui spiccano intarsi floreali con libellule, farfalle, rondini, funghi, paesaggi e il mondo acquatico.
Nei mobili più importanti, i montanti e le traverse sono percorse da motivi vegetali scolpiti: felci, spighe di grano, ombrellifere, altri da sinuose modanature; alle composizioni naturalistiche, ne affianca di ispirazione giapponese, in cui a volte la firma è stilizzata secondo il gusto nipponico.
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