lunedì 13 febbraio 2012

BAROVIER & TOSO - MURANO

Le origini della vetreria Barovier & Toso, sono da ricondursi al 1878, quando Benvenuto e Giuseppe Barovier fondano la F.lli Barovier. Poco dopo, la vetreria prese il nome di Artisti Barovier, producendo soffiati di tipo classico e oggetti di ispirazione Art Nouveau come in "Piume", ed utilizzando anche murrine policrome e tessere. Nel 1914, la Artisti Barovier partecipa alla Mostra dei Fiori a Palazzo Ducale. Durante la Prima Guerra Mondiale, la vetreria si trasferisce a Livorno, ed al suo ritorno a Murano, nel 1919, assume il nome di Vetreria Artistica Barovier & C. con a capo Ercole e Nicolò Barovier. La produzione di vasi a murrine si intensifica, su disegni di Vittorio Zecchin e Wolf Ferrari; vengono sperimentati nuovi connubi "ferro e vetro" con la collaborazione della ditta Cardin & Fontana di Venezia, presentati nel 1923 alla Mostra Internazionale delle Arti Decorative di Monza. Nel 1926 Ercole Barovier assume definitivamente la direzione artistica dell'azienda, inventando tecniche di lavorazione che contribuiranno al rinnovamento dell'arte vetraria e con una produzione artistica di oltre 20.000 modelli. La nuova tecnica della "colorazione a caldo senza fusione", che utilizzando materie molto spesse, con inclusioni di varie sostanze, provoca delle reazioni policrome, porta alla realizzazione dei vetri "Primavera", una serie limitata esposta alla Biennale del 1930. Questa tecnica venne riutilizzata con varie modifiche, anche negli anni '50. Nel 1937, la vetreria partecipa all'Esposizione Internazionale di Parigi, ottenendo il Grand Prix. Leggi l'articolo completo su Arte Ricerca

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