venerdì 3 febbraio 2012
Apollinaire (Roma, 25 agosto 1880 – Parigi, 9 novembre 1918)
__ Marie Laurencin, Apollinaire e i suoi amici, 1909. Parigi, Museo Nazionale Picasso __
«Affascinante, colto, artista, e gran poeta.., di una sensibilità non direi raffinata ma fresca, infantile, aveva un grande fascino. Paradossale, teatrale, enfatico, semplice e ingenuo a un tempo», scrisse di lui la Olivier.
Su di lui così si espresse Jean Metzinger: «La sua conversazione era un incanto. Le sue frasi più quotidiane testimoniavano delle doti che erano l'essenza stessa della poesia e di cui gli imitatori in seguito fecero un sistema».
Tutto questo contrastava abbastanza con il suo aspetto disordinato, i suoi vecchi abiti dalle tasche sformate dai manoscritti, la poca pulizia, la golosità eccessiva e una buona dose di avarizia.
Fu Picasso a fargli incontrare la pittrice e scultrice Marie Laurencin, una ragazza magra e ossuta, dall'espressione vivace e spiritosa, conosciuta quando lei lavorava con Braque all'Accademia Humbert, e a cui Apollinaire dedicherà alcune tenere poesie.
Copiosissima la produzione letteraria di Apollinaire: La Chanson du mal aimé, 1904 (ispirata dalla storia d'amore con la governante Annie Playden); Le prodezze d'un giovane Don Giovanni, 1905; Le undicimila verghe (Les Onze Mille Verges), 1907; La Phalange nouvelle, 1909; L'Œuvre du Marquis de Sade, 1909; Les Poèmes de l'année, 1909; Les Poètes d'aujourd'hui, 1909; L'Enchanteur pourrissant (L'incantatore imputridito), 1909; L'Hérésiarque et Cie, (L'eresiarca e compagnia) 1910; Le Théâtre italien, (Il Teatro italiano) 1910; Le Bestiaire ou cortège d'Orphée (Bestiario o il corteggio di Ofeo), 1911; Les Exploits d'un jeune Don Juan, 1911.
Nel 1912 realizza Pages d'histoire, chronique des grands siècles de France; dell'anno seguente è il suo capolavoro, Alcools, una raccolta di cinquanta poesie, in vena malinconica, scritte tra il 1898 e il 1912 ed ispirate ai temi del Simbolismo. A seguire: La Peinture moderne, 1913; e il sopracitato Les Peintres cubistes (I pittori cubisti), in cui rievoca la nascita del movimento e ne delinea gli aspetti principali (1913).
Nel 1915 è la volta di La Fin de Babylone e Les Trois Don Juan - Histoire romanesque - fonda e dirige alcune riviste ("Le festin d'Esope" e "Les soirées de Paris"). Contribuisce alla divulgazione del Cubismo, ne diviene il teorico del movimento, negli anni a seguire, il poeta avrà un ruolo primario anche nella diffusione della pittura fauve, del Futurismo, del Surrealismo e della Metafisica di De Chirico.
Sulle orme di Alcools, realizza Calligrammes, poèmes de la paix et de la guerre 1913-1916 (poesie composte dal 1913 al 1916), pubblicato nel 1918, altro capolavoro, destinato a segnare profondamente la letteratura francese. Del 1916 è Il poeta assassinato (Le Poète assassiné), racconti che si ispirano alle sue esperienze sul fronte francese. L'anno seguente compone La Bréhatine; Les mammelles de Thyrésia (Le mammelle di Tiresia) una commedia musicata da Birot e Vitam impendere amori; nel 1918 Le Flâneur des deux rives (Il vagabondo delle due rive) e Couleurs du temps (Colori del tempo).
Numerosi inediti sono stati pubblicati dopo la sua morte: La Poésie symboliste (1919); La Femme assise (1920); Il y a.... (1925); Anecdotiques (1926); Les Épingles (1928); Contemporains pittoresques (1928); L'Esprit nouveau et les Poètes (1946); Ombre de mon amour (1947); Lettres à sa marraine 1915–1918 (1948); Couleur du temps (1949); Poèmes secrets à Madeleine (1949); Que faire? (1950); Tendre comme le souvenir, lettres à Madeleine Pagès (1952); Le Guetteur mélancolique (1952); Textes inédits (1952); Casanova, comédie parodique (1952); Poèmes à Lou (1956); Chroniques d'arts 1902-1918 (1960); Petites merveilles du quotidien (1979); Petites flaneries d'art (1980); Soldes (1985); Journal intime 1898-1918 (1991).
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