martedì 8 maggio 2012
Jusepe de Ribera, Martirio di sant'Andrea, 1628. Budapest, Szèpmüvészti Muzeum.
Stimo utile far conoscere una coinvolgente redazione del Martirio di sant'Andrea, replica, a mio giudizio autografa, non senza, forse, la partecipazione di un collaboratore abituale e di vaglia quale potrebbe essere lo stesso fratello Juan o il fido discepolo Juan Do, del grande quadro di egual tema dipinto da Jusepe de Ribera, firmato e datato 1628, ora nel Museo Nazionale di Belle Arti di Budapest. Già appartenente all'ammiraglio di Castiglia Don Juan Alfonso Enríquez de Ribera, documentato nell'inventario del 1647 di suo figlio Don Gaspar Enríquez de Cabrera ivi valutato la cospicua somma di 6000 reali, da lui donato al convento di San Pascual di Madrid, è descritto da Ponz che con la sua testimonianza rende certa l'identificazione del quadro: «[...] Dello Spagnoletto sono i due grandi quadri collocati ai lati di questo stesso passaggio: uno rappresenta un santo eremita e l'altro, il martirio di un Santo persuaso da un sacerdote all'adorazione di un idolo». Dopo gli sconvolgimenti delle guerre napoleoniche, il dipinto divenne proprietà del pittore e arredatore Andrés del Peral, dal quale fu venduto nel 1822 all'ambasciatore austriaco principe Kaunitz nella cui collezione di Vienna era ancora nel 1882, da questa passò in quella del principe Esterhazy a Budapest e da questi, infine, venduto allo stato ungherese per la sede attuale.
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