giovedì 10 maggio 2012

CHIARIMENTI SULLA NATURA DI COLLEZIONI E MUSEI - Simona Fuscà

Accumulare “cose” Se fosse possibile, per assurdo, tornare indietro nel tempo, gettare uno sguardo sull’uomo e percorrerne, passo dopo passo, la storia dalla più remota antichità fino ad oggi, le impressioni ed i giudizi conclusivi che si potrebbero formulare sarebbero probabilmente condivisibili dalla maggior parte degli osservatori. Certo l’uomo appare straordinariamente diverso, un essere davvero multiforme non solo nel corso dei secoli ma anche se, nello stesso arco di tempo, ci si sposta di pochi chilometri all’interno del medesimo territorio: diverse le leggi, i costumi, la lingua e così via. Eppure se volessimo ugualmente tentare di enumerare le caratteristiche che, in qualche modo, accomunano gli uomini fra loro e che persistono nel tempo, certamente non potremmo fare a meno di ricordare un singolare comportamento che accompagna nei secoli questo particolare essere vivente e la cui origine si perde nei meandri della storia: l’uomo ha sempre “accumulato cose”, gli piace raccogliere oggetti, renderli propri, conservarli per svariati scopi (siano essi rituali e/o religiosi, culturali ecc.) o semplicemente per il puro gusto di farlo. Infatti tale comportamento non è rintracciabile, come a volte si legge, solamente a partire dall’età in cui fiorisce l’arte greca. LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO

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