martedì 8 maggio 2012
Giunte al catalogo di Girolamo Brusaferro
Girolamo Brusaferro, Santa Caterina d’Alessandria. Parma, Pinacoteca Stuard.
“Seguì nella sua gioventù il Brusaferro la scuola del Cav. Bambini, dove apprese le buone regole del disegno, le quali, quantunque dopo abbandonasse in parte quei modi, gli servirono di buone guide per l’arte, e per essere tenuto un dotto pittore. Tentò anche di seguire la maniera di Sebastiano Rizzi; e infine formossi egli uno stile, che di tutti e due que’ Maestri partecipava; ma aveva insieme qualche cosa di originale”: sull’osservazione di Anton Maria Zanetti si basa giustamente tutta la fortuna critica del veneziano Girolamo Brusaferro (1677-1745), oggetto recente di una monografia e di un importante contributo riguardo la presenza di suoi dipinti in Croazia.Seguendo le parole dello Zanetti e gli ultimi studi appena menzionati4, è possibile aggiungere nuove opere al corpus pittorico di questo interessante mediatore in laguna tra la cultura chiarista tardobarocca e le novità artistiche internazionali del XVIII secolo impersonificate, per usare un’altra espressione zanettiana, dalla “felicità paolesca” di Sebastiano Ricci.
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