sabato 5 maggio 2012

TERRAFERMA, LAGUNA E PAESAGGI NELLA PITTURA VENETA DEL SETTECENTO

Francesco Guardi, Veduta lagunare, olio su tela 32,8 x 53,6 cm. Collezione privata. Porzione dell'antica Europa, che in ogni sua terra riflette millenni di storia, il paesaggio della Repubblica di Venezia si era venuto modellando attraverso una lenta e faticosa sedimentazione e una stratificazione del territorio che dalle lontane età paleovenete avevano formato nell'età moderna l'espressione visibile dell'anima di una civiltà singolarissima. Nei paesaggi collinari costellati di mura merlate e di città turrite, visibili sullo sfondo dei dipinti dei pittori veneziani verso la fine del Quattrocento (Giovanni Bellini, Cima da Conegliano, Vittore Carpaccio) si specchiava un sistema di potere politico basato essenzialmente sull'uso della forza come strumento di dominio sociale del signore feudale e come mezzo di difesa del territorio dalle scorrerie dei nemici. I contadini, rinserrati in misere abitazioni quasi prive di aperture, esercitavano una rudimentale imprenditorialità che consentiva loro di vivere adempiendo con naturalezza l'obbligo di pagare le gabelle al feudatario. LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO

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