venerdì 20 marzo 2015

GIULIO CARPIONI - Dario Succi

Giulio Carpioni. Il supplizio di Marsia. Olio su tela, 81 x 106 cm. Collezione privata. Giulio Carpioni nasce a Venezia nel 1613 e risulta attivo a partire dal 1630 nella bottega di Alessandro Varotari detto il Padovanino, da cui apprese i canoni del classicismo veneto, avendo come riferimento la tradizione aurea di Tiziano giovane. Aperto alle molteplici suggestioni della cultura contemporanea, l'artista completò la formazione seguendo il maestro nel 1631 a Bergamo, dove scoprì quel sentimento della realtà che era stato proprio ai lombardo-veneti del Cinquecento.
Giulio Carpioni. Bacco, tabacco e Venere, olio su tela, 114 x 135 cm. Collezione privata. Le posizioni mentali della ricerca del vero e delle istanze classicistiche, apparentemente inconciliabili, convivono nell'opera di Carpioni che derivò da Carlo Saraceni e Jean Le Clerc, presenti a Venezia in quegli anni, il gusto di una forma lucidamente intesa, calibrata nella luce ferma, perfettamente in linea con una tensione ideale orientata verso lo stilismo formale più rigoroso.
Giulio Carpioni. Offerta a Venere. Olio su tela, 73 x 98 cm. Collezione privata. Con questo bagaglio l'artista cominciò ad operare autonomamente e nel 1738 si trasferì a Vicenza. Stimolata da una ricerca grafica condotta sugli esemplari di Pietro Testa e di Simone Cantarini e guidata dall'eco dell'opera di Nicolas Poussin, la via del classicismo fu perseguita da Carpioni nella città di Palladio, raggiungendo la piena maturità espressiva negli anni sessanta con quelle "invenzioni ideali, come sogni, sacrificj, baccanali, trionfi, e balli di puttini" ricordati da Pellegrino Orlandi (ed. 1753, p. 311) come "i più belli capricci, che abbia mai inventato altro Pittore". LEGGI SU ARTERICERCA: Il supplizio di Marsia; Bacco, tabacco e Venere; Offerta a Venere.

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