giovedì 29 novembre 2012
DOMENICO BIGORDI DETTO IL GHIRLANDAIO - Giuliano Confalonieri
Nel dizionario della lingua italiana ‘ghirlanda’ è descritta come ‘corona di fiori o di fronde, diadema o cerchio’; la derivazione del soprannome di questo artista vissuto a cavallo tra il Quattrocento ed il Cinquecento derivano probabilmente dal decoro formale che lo caratterizza, ma soprattutto dall’attività del padre orafo che creava ghirlande per le acconciature delle gentildonne fiorentine.
“Mi ghirlandano il crine” (Carducci), “Che sì d’un alto fiume si ghirlanda” (Ariosto), Ghirlandò le colonne (Foscolo): Domenico Bigordi detto Ghirlandaio (Firenze 1449/94) s’accostò alla pittura influenzato dalla tecnica e dallo stile di Raffaello. Il disegno preciso e la colorazione efficace delle sue opere lo inseriscono nel filone della pittura classica: una famiglia d’artisti – figlio e fratelli – che hanno lasciato importanti testimonianze della loro creatività. Il soprannome deriva dall’attività del padre orafo, il quale creava ghirlande per le acconciature delle gentildonne fiorentine. Dopo un periodo d’apprendistato nella bottega paterna, realizzò figure di Santi in una Pieve ed il ciclo d’affreschi a San Gimignano.
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