sabato 29 dicembre 2012

Pinturicchio & Tintoretto - Giuliano Confalonieri

I due soprannomi potrebbero rientrare nella serie dei personaggi della Commedia dell’Arte o delle maschere goldoniane. Il pittore Bernardino di Bette, detto Pinturicchio (Perugia 1454/Siena 1513, un appellativo che richiama per assonanza l’altro pittore/scultore Francesco Primaticcio, detto il Bologna, 1504/1570) collaborò con il Perugino alla decorazione della Cappella Sistina. Divenuto indipendente dal maestro, lavorò a Perugia, Spoleto e Orvieto. A Roma decorò il Palazzo della Rovere, le Cappelle Bufalini, San Gerolamo e Santa Caterina. L'opera più impegnativa del periodo romano è l’appartamento Borgia, completata come tutte le altre, con la collaborazione di numerosi assistenti. Del 1497 sono gli affreschi della Cappella Eroe nel Duomo di Spoleto. Nel 1501 fu nominato Priore di Perugia; due anni dopo realizzò L'incoronazione della Vergine, opera conservata nella Pinacoteca Vaticana. Nel 1506 si stabilì definitivamente a Siena realizzando nella Libreria Piccolomini le Storie di Pio II usufruendo dei disegni di Raffaello Sanzio (1483/1520). La critica lo giudica un pittore piacevole, dotato di uno spiccato senso decorativo e di facile vena narrativa, nel quale convivono la facilità espositiva e l’aggraziata capacità ornamentale. Leggi l'articolo completo su Arte Ricerca

Nessun commento:

Posta un commento