martedì 30 ottobre 2012

ARTE POPOLARE - EDICOLE VOTIVE A GENOVA - Giuliano Confalonieri

La devozione dei fedeli in Liguria è particolarmente sentita. Il centro storico di Genova ha una notevole collezione di edicole votive (madonnette) ancorate sugli angoli dei caseggiati. Purtroppo, come tante altre testimonianze, l’incuria, il tempo e l’indifferenza hanno levato loro l’antica funzione e l’antico splendore. Girando tra i caruggi della città vecchia (nomi strani come Vico della rana, Vico Cicala) si incontrano piccoli capolavori destinati a ricordare la presenza del sacro. Spesso, le più frequentate diventano oggetto di culto per l’immagine o la scultura che ospitano. Le nicchie hanno lo scopo di venerazione ed un valore decorativo (in memoria dei defunti, le tombe ad edicola risalgono addirittura alle necropoli etrusche). Tipica è quella del tabernacolo situato sopra l’altare delle chiese, preziosa e decorata perché racchiude la pisside con le ostie consacrate. In occasione del Giubileo 2000 molte sono state restaurate e restituite al patrimonio artistico della città della Lanterna, altre più preziose sono state accolte nel Museo di S. Agostino ed al loro posto sono state sistemati dei calchi in cemento bianco. Scolpite o affrescate, sono merito di artisti ignoti che meritano un plauso a detrazione delle odierne bombolette deturpanti. Non esiste un censimento preciso di questa espressione di fede, però le cronache riportano che negli anni Cinquanta del secolo passato il Comune provvide alla ripulitura di circa 500 pezzi. Purtroppo la presenza sempre più massiccia del regresso civile per le nuove componenti diseducative e multi etniche ha influito anche sulle manifestazioni artistiche di molte città. L’inizio di questa produzione risale al periodo medievale per il culto della Madonna predicato da S. Bernardo e da S. Bonaventura. Ogni delegazione, ogni confraternita voleva immagini sacre alle quali aggrapparsi in situazioni precarie per proteggere il negozio, la bottega artigiana, la vita del quartiere e le varie categorie di lavoratori, dai pescatori ai facchini ai naviganti. Tra i migliori esempi, le opere in stile gotico di Via Luccoli e quella in ceramica di Luca della Robbia, ormai sostituite da copie. La maggioranza delle edicole è riferibile alla diffusione del fenomeno nel Seicento-Settecento fino alla consacrazione di Genova alla Madonna nel 1637 con la diffusione dell’iconografia mariana. Ecco una sintesi delle intestazioni: Madonna col Bambino, Madonna della Misericordia, Madonna Immacolata, Madonna in gloria, Santa Caterina, Sacra Famiglia, Madonna del Cardellino, Deposizione, Madonna del Soccorso, San Giovanni Battista, Santa Caterina da Genova, Gloria di un dottore della Chiesa, Madonna Assunta, Madonna del Carmine. LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SU ARTE RICERCA

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