venerdì 15 gennaio 2021

I Leoni Marciani in Istria.

I Leoni Marciani in Istria. Nel IX secolo due veneziani portarono da Alessandria a Venezia le reliquie di San Marco evangelista, e da allora San Marco fu assunto a protezione dei veneziani - occupando il posto del precedente San Teodoro - e il suo leone alato divenne l'emblema della città. Per Leone di San Marco o Leone Marciano o Leone Alato si intende la rappresentazione simbolica dell'evangelista Marco, raffigurato in forma di leone alato. Altri elementi in varie combinazioni presenti sono: l'aureola sul capo e un libro tra le zampe. Il Leone di San Marco è il secolare simbolo della città di Venezia, della sua antica Repubblica e attuale simbolo del Comune e della Provincia di Venezia, nonché della Regione Veneto e di numerosi altri enti e amministrazioni civili, militari e politici.
Leone Marciano Andante: Ovvero quando è possibile vedere per intero il corpo del leone di profilo, appoggiato su tre zampe mentre l'anteriore destra è poggiata sul libro: tipica raffigurazione presentata nelle bandiere e nelle grandi statue, dove vi era abbondanza di spazio per riportare la rappresentazione completa Leone Marciano Rampante: Di profilo e ritto sulle zampe posteriori e con le zampe anteriori regge il libro e la spada. Il Leone Marciano compare in tutte le città che sono state sotto il dominio della Repubblica Veneta (solitamente nelle piazze principali e nei palazzi storici). Lo si trova inoltre in bandiere, gonfaloni, stemmi, statue e monete. Compare inoltre nella bandiera navale sia mercantile sia militare della Repubblica Italiana. La figura del Leone di San Marco è anche il simbolo del premio del Festival del cinema di Venezia, ovvero il Leone d'oro, delle Assicurazioni Generali, sulla maglia del Benetton Rugby di Treviso e del Venezia Football Club. È infine usato dallo United States Army Africa (USARAF), già Southern European Task Force (SETAF), di base a Vicenza. La figura del Leone Alato è anche il simbolo e il logo che appare sulle maglie e sui vessilli della squadra di calcio del Latina, in onore di uno dei due Santi Patroni della città, ossia San Marco, e delle popolazioni, in maggioranza provenienti dalle terre venete, che si insediarono nell'Agro Pontino, contribuendo alla bonifica e redenzione delle sue paludi negli anni venti e trenta.
Leone Marciano Rampante: Di profilo e ritto sulle zampe posteriori e con le zampe anteriori regge il libro e la spada. A metà del XIV secolo si iniziò poi a esporre gonfaloni nei quali campeggiava il classico Leone Marciano andante con libro e spada. Nella stessa epoca tale iconografia venne in generale adottata quale simbolo dello Stato. Nei giorni di festa lo stendardo di San Marco veniva appeso all'abate, in lingua veneta abao, un oggetto inizialmente usato a Costantinopoli. Questo oggetto si costituiva di un piedistallo marmoreo e di palo dipinto di rosso sul quale veniva esposta la bandiera della Repubblica, spesso veniva usato anche davanti ai complessi religiosi dove però la bandiera esposta recava gli stemmi delle confraternite religiose che lo esponevano. Leone Marciano Andante: Ovvero quando è possibile vedere per intero il corpo del leone di profilo, appoggiato su tre zampe mentre l'anteriore destra è poggiata sul libro: tipica raffigurazione presentata nelle bandiere e nelle grandi statue, dove vi era abbondanza di spazio per riportare la rappresentazione completa Leone Marciano Rampante: Di profilo e ritto sulle zampe posteriori e con le zampe anteriori regge il libro e la spada.
Leone Marciano in moléca (pronunciato in mo'eca: Il leone è accovacciato e posizionato frontalmente con le ali spiegate a ventaglio assumendo un aspetto simile al granchio con le chele aperte (e in veneziano moléca è il nome dei piccoli granchi in periodo di muta). È una versione molto usata su spazi ridotti, per la semplicità e la compattezza grafica, soprattutto su monete, sigilli, stemmi e bassorilievi stiacciati. Leone Marciano in moléca (pronunciato in mo'eca: Il leone è accovacciato e posizionato frontalmente con le ali spiegate a ventaglio assumendo un aspetto simile al granchio con le chele aperte (e in veneziano moléca è il nome dei piccoli granchi in periodo di muta). È una versione molto usata su spazi ridotti, per la semplicità e la compattezza grafica, soprattutto su monete, sigilli, stemmi e bassorilievi.
Albona foto della chiesa col Rosone ed il Leone Alato.

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