sabato 29 dicembre 2012
L'ARTE DEL TEMPO - MERIDIANE E CAMPANE - Giuliano Confalonieri
Un collegamento tradizionale tra i paesi sono state le meridiane che, come le ore battute dai campanili, hanno permesso ai nostri antenati di scandire il tempo astronomico per uniformare le loro attività. Uno dei segni distintivi d’antiche tradizioni è dunque in grado di farsi leggere anche dalla gente d’oggi con l’ombra dello ‘gnomone’ (l’estremità dello stilo). Impiegate fino al Seicento e successivamente usate per controllare gli orologi meccanici ancora imprecisi, hanno lasciato vistose tracce. La maggior parte dei quadranti sulle pareti di chiese o palazzi sono ormai deteriorati e quindi inutili anche come decorazione ma molti altri, preservati o restaurati, danno ancora al passante la sensazione del tempo lento, misurato sul movimento degli astri e non su quello nevrotico dei nostri tempi: alcune meriterebbero il restauro perché costituiscono un interessante patrimonio da conservare per motivi culturali e turistici.
Solitamente le meridiane sono di tipo verticale, disegnate sulle pareti, e indicano l’ora astronomica del tempo locale; la loro impostazione richiede calcoli matematici e una grande abilità (gli Arabi raggiunsero un alto grado di precisione tecnica in questo campo) per i mutamenti stagionali in base alla posizione. Alcune sono esteticamente molto belle, con risultati cromatici e figurativi che ripercorrono la loro storia e quella degli uomini.
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